Ci sono posti che ancora prima di vederli sai che adorerai, e scorci che per quanto belli tu possa esserteli immaginati, sanno essere ancora più incredibili.
Il mio primo ricordo di Montmartre risale a una vecchia fotografia scattata da mio papà, quando da giovanotto aveva fatto il giro dell’Europa con un paio di amici. È un’immagine in bianco e nero, due uomini seduti su una panchina e, alle loro spalle, su un muro, la scritta “A St. Pierre de Montmartre”.
Molti anni dopo, quella scritta sul muro, sarebbe diventata una delle mie tappe fisse parigine, da cui iniziare a perdermi, girovagando per le affascinanti viuzze di Montmartre, alla ricerca, tra l’altro, di un oggetto di cui sono letteralmente invaghita: le tovagliette!
Mi piacciono tantissimo e quando vado a Parigi mi piace spulciare tutti i negozietti di souvenir per cercarne sempre di nuove e originali … e soprattutto che mi facciano ricordare quanto sia incantevole e genuinamente meraviglioso passeggiare per quelle stradine, assaporando la semplice magia tutt’intorno.
Sono due le città che amo in maniera piena e incondizionata, una è New York, che ho amato davvero solo dopo averla conosciuta, a cui sono intimamente legata per mille motivi, emozioni e ricordi di vita vissuta lì; l’altra è Parigi, che i suoi angolini retrò rendono ai miei occhi probabilmente più bella, forse perché rispecchiano i lati della mia personalità a cui sono più affezionata: quello frivolo, passionale e artistico come un baschetto e una tela a Place du Tertre e quello romantico come Notre Dame e il lungo Senna, aspetto con cui in passato mi ci sono più volte azzuffata, ma con cui ho fatto pace, condendolo con spruzzate di ironia e soffice femminilità per renderlo più simile a me.
In questa quarantena in cui ci si siede a tavola, alla STESSA tavola, tre volte al giorno, in cui tutti ci siamo riscoperti pasticceri, pizzaioli, chef e cuochi provetti, adornare il tavolo a colazione, pranzo e cena con le mie tovagliette, mi fa sentire più allegra (e mi aiuta a sorvolare sul fatto che ho appena cancellato il mio week end nella Ville Lumiere programmato mesi fa!)
Diciamo che regalano una manciata di brio e positività al tuo riscoprirti massaia, quando vai a fare la spesa ogni tre settimane, facendo provviste neanche fossi tua nonna in tempo di guerra o Cannavacciuolo che deve fare scorte per il suo ristorante, decidendo cos’è meglio congelare per non far scadere e cosa cucinare subito, quando compri una batteria di pentole online con gli occhi lucidi e la gioia di una bimba che riceve in dono la sua prima Barbie o conquisti la consapevolezza di essere in grado di preparare degli ottimi gnocchi di patate! (Tutte cose che se ti avessero predetto solo un paio di mesi fa, avresti trovato non solo spiritose, ma assolutamente impossibili!)
Una volta, un’amica mi ha detto: “il modo in cui ti prepari la tavola e mangi, rivelano il bene che ti vuoi”, e stasera, con queste tovagliette che regalano un incantevole tocco parigino, un corposo calice di Barbaresco, uno squisito ragù preparato con le mie manine e un paio di bocconcini dell’Esselunga che con una buona dose di immaginazione si trasformano in una baguette, direi che mi voglio decisamente bene!