Quasi due anni fa, esattamente il 19 maggio 2018, quando, insieme ad altre cento milioni di persone, sbirciavo in tivù spezzoni del Royal Wedding tra Herry e Meghan, migliaia di ragazze sognavano di sposare un principe e arrivare in chiesa a bordo di una carrozza (desiderio che ammetto di aver allegramente abbandonato nella fase preadolescenziale).
In quella insolitamente soleggiata giornata primaverile, dove dentro e fuori dalla Cappella di St. George tutto sembrava perfetto, dove tutto era stato studiato in ogni minuscolo dettaglio, dove tutti erano dotati di cappellini raffinati e spumeggianti, in quel preciso momento la mia attenzione veniva rapita da lei, Queen Elizabeth II, dal suo completo verde acido e soprattutto dal cappello coordinato con tanto di fiori e piumaggio viola (ho adorato la scelta dei colori!).
Esattamente in quel momento, il mio più grande desiderio (beh, adesso non esageriamo, diciamo che mi avrebbe fatto particolarmente piacere) sarebbe stato quello di sorseggiare un tè in sua compagnia, facendomi raccontare tutti gli aneddoti e i gossip reali in una divertente chiacchierata.
Dopo quella giornata, sono stata più volte a Londra, ma l’idea del tè con Lady Betty, non mi aveva più stuzzicata (in realtà non ci avevo nemmeno più pensato).
L’idea è risorta solo un paio di giorni prima del mio scorso weekend natalizio londinese, ma, con il tempismo che (molto) spesso mi contraddistingue, non c’era il tempo necessario per inviare la corretta e doverosa epistola con tanto di invito alla sovrana. Perché un invito come si confà a una regina, richiede la giusta preparazione.
Non potendo quindi contare su Betty come commensale, ma con ormai la frenesia di assaporare il Tè delle Cinque, mi sono affidata ai saggi consigli della Fio e di sua sorella Ale (ancor più inserita di lei nella British life), per individuare il posto ideale dove regalarmi questa dilettevole esperienza (posto che, tra l’altro, non ci salassasse – perché ho scoperto che sorseggiare il tè delle cinque non è per niente un’esperienza economica!). Eccoci quindi alla carismatica Rose Lounge, nel Sofitel Hotel di Mayfair, con un flûte (o una flûte se vogliamo fare i puristi un po’ snob) di Champagne e un tè alla verbena che accompagnano un’alzatina di tramezzini dolci e salati, la cui vista solletica appetito e palato, o perlomeno, sembrerebbe farlo.
Pane di segale con gamberetti, maionese ed erbette, tramezzini con prosciutto e salmone come companatico e senape, tartine con salsine agrodolci, dolcetti (delle vere e proprie bombette caloriche) belli più che altro da vedere per il simpatico e grazioso design, e gli immancabili (per un Afternoon Tea che si rispetti) scones. Sono panininetti rotondi che vanno farciti con gli ingredienti che ti portano in abbinamento (a noi sono capitate marmellata e cioccolato fuso). Servizio, location, colori e atmosfera semplicemente da 10 e lode, divani rosa e poltrone a tinte pastello, un’arpa in mezzo alla sala con accanto delle deliziose scarpette (rosa, neanche a dirlo), quadri dal sapore bucolico, teiere e tazze decorate che ti fan venire voglia di ristrutturare tutta la tua cucina in stile provenzale e di investire un capitale nel reparto casalinghi di Fortnum & Mason.
Ma sul cibo… non se l’abbiano a male regnati e sudditi inglesi, ma le loro tartine e i dolci proposti non rispecchiano esattamente i miei gusti culinari… buone (beh buonine diciamo), ma non buonissime, ecco. Nonostante i dolci zuccherosi dalle mille calorie cadauno, devo ammettere che il famoso Tè delle Cinque mi ha lasciato con un po’ di amaro in bocca.
Al prossimo giro deciderò di concedermelo esclusivamente a Buckingham Palace, perché diciamocelo, Queen Elizabeth si merita un po’ di svago: dopo l’amarezza del duca e della duchessa di Sussex, dopo l’infinita telenovela di Carlo e Camilla, dopo le grazie posteriori di Pippa Middleton, dopo la guida audace e impavida del consorte Filippo, dopo la Brexit… un po’ di sana leggerezza è proprio quello che le ci vorrebbe.
E questa volta, la mia frivola volontà sarà accompagnata dal giusto preavviso, preceduto da una missiva siffatta come si conviene a Sua Maestà, con la dovuta formalità, il tono importante e la calligrafia in stile British Ancien (che potrebbe anche farmi guadagnare qualche punto agli occhi della Sovrana), ma soprattutto il gusto allegro e vivace di un invito tremendamente sfacciato a sorseggiare un tè in mia compagnia!
5 comments
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